Ardian acquisisce 60% di Dedalus, Giorgio Moretti resta presidente e A.D.

Ardian: acquisisce il 60% di Dedalus, Giorgio Moretti rimane alla guida

Il fondatore mantiene una partecipazione del 40% (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) – Milano, 08 lug – Ardian, societa’ di investimenti indipendente, annuncia di aver firmato l’acquisizione di circa il 60% di Dedalus Holding, la cui controllata Dedalus spa e’ attiva nel settore del software clinico sanitario sia in Italia che a livello internazionale. In particolare, Ardian acquisira’ il 14% della societa’ da Hutton Collins Partners, il 35,59% da Mandarin Capital Partners e il 10,41% da Health Holding Company, controllata dal fondatore Giorgio Moretti, presidente e a.d. di Dedalus, che manterra’ una quota pari a circa il 40% e le sue cariche attuali, garantendo la continuita’ gestionale. L’operazione, spiega una nota, rappresenta per Ardian il sesto investimento in Italia dei fondi attivi nel segmento Mid Cap. Nel corso degli anni, grazie a un piano di acquisizioni (40 aziende rilevate) e investimenti in Ricerca & Sviluppo, Dedalus e’ diventata una realta’ internazionale con una posizione primaria nel settore di riferimento. Dedalus, post integrazione con NoemaLife di cui ha recentemente acquisito oltre l’83%, diventera’ leader in Italia nel software clinico sanitario e tra i primi player a livello europeo, con attivita’ globali in 25 Paesi. Il Gruppo stima di chiudere il 2016 con un fatturato pari a circa 170 milioni di euro.

Source: radiocor

Ardian rileva 60% di Dedalus, fondatore Moretti resta AD con 40%

Ardian ha stretto un accordo per rilevare il 60% circa di Dedalus Holding, controllante di Dedalus Spa, attiva nel settore del software clinico sanitario.
La società di investimenti, spiega una nota, acquisirà il 14% del capitale da Hutton Collins Partners, il 35,59% da Mandarin Capital Partners e il 10,41% da Health Holding Company, controllata dal fondatore Giorgio Moretti, che resterà presidente e AD e manterrà una quota intorno al 40%.
L’operazione rappresenta per Ardian il sesto investimento in Italia dei fondi attivi nel segmento Mid Cap.
Dedalus ha annunciato a fine giugno l’acquisizione della maggioranza di NoemaLife che ha comportato il lancio di un’Opa obbligatoria. “Ardian affiancherà Dedalus, post integrazione con NoemaLife, nella crescita a livello internazionale, puntando sugli investimenti in innovazione e la capacità di servire il cliente”, dice la nota.

Source: reuters

Sanità: Ardian acquisisce 60% di Dedalus (software clinico), Giorgio Moretti resta presidente e a.d.

La società di investimenti Ardian, ha reso noto di aver acquisito il 60% di Dedalus Holding, controllata di Dedalus, specializzata nel settore del software clinico sanitario a livello internazionale. In particolare, Ardian acquisirà il 14% della società da Hutton Collins Partners, il 35,59% da Mandarin Capital Partners e il 10,41% da Health Holding Company, controllata dal fondatore Giorgio Moretti, presidente e a.d. di Dedalus, che manterrà una quota pari a circa il 40% e le sue cariche attuali. Dedalus è considerata una realtà internazionale capace di posizionarsi quale leader nel settore di riferimento. Dedalus, che ha recentemente acquisiti l’83% di NoemaLife, diventerà leader in Italia nel software clinico sanitario e tra i primi player a livello europeo, con attività globali in 25 Paesi.
Il Gruppo stima di chiudere il 2016 con un fatturato pari a circa 170 milioni di euro.

Source: ansa.it

Ardian: acquisisce il 60% di Dedalus, Giorgio Moretti rimane alla guida

Il fondatore mantiene una partecipazione del 40% (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) – Milano, 08 lug – Ardian, societa’ di investimenti indipendente, annuncia di aver firmato l’acquisizione di circa il 60% di Dedalus Holding, la cui controllata Dedalus spa e’ attiva nel settore del software clinico sanitario sia in Italia che a livello internazionale. In particolare, Ardian acquisira’ il 14% della societa’ da Hutton Collins Partners, il 35,59% da Mandarin Capital Partners e il 10,41% da Health Holding Company, controllata dal fondatore Giorgio Moretti, presidente e a.d. di Dedalus, che manterra’ una quota pari a circa il 40% e le sue cariche attuali, garantendo la continuita’ gestionale. L’operazione, spiega una nota, rappresenta per Ardian il sesto investimento in Italia dei fondi attivi nel segmento Mid Cap. Nel corso degli anni, grazie a un piano di acquisizioni (40 aziende rilevate) e investimenti in Ricerca & Sviluppo, Dedalus e’ diventata una realta’ internazionale con una posizione primaria nel settore di riferimento. Dedalus, post integrazione con NoemaLife di cui ha recentemente acquisito oltre l’83%, diventera’ leader in Italia nel software clinico sanitario e tra i primi player a livello europeo, con attivita’ globali in 25 Paesi. Il Gruppo stima di chiudere il 2016 con un fatturato pari a circa 170 milioni di euro.

Source: borsaitaliana.it

Noemalife, l’alleanza fra Moretti e fondo Ardian

CON UN’OPERAZIONE IN TRE TAPPE CHE VALE OLTRE 300 MILIONI DI EURO IL FONDO DI PRIVATE EQUITY FRANCESE E L’IMPRENDITORE FIORENTINO DANNO VITA AL CAMPIONE NAZIONALE DEL SOFTWARE PER LA SANITÀ
Milano Con un’operazione in tre tappe da oltre 300 milioni il fondo di private equity francese Ardian e l’imprenditore fiorentino Giorgio Moretti danno vita al campione nazionale del software per la sanità, che non ha ancora depositato il prospetto per l’Opa sulla rivale Noemalife, e già guarda all’estero per continaure a crescere. «Questa è un’eccellenza italiana che presenta ancora interessanti opportunità di crescitaspiega Yann Chareton, a capo del team Mid cap di Ardian – lavoreremo con Giorgio Moretti e la sua squadra per creare nuove opportunità di sviluppo del business e raggiungere una posizione ancora più rilevante a livello internazionale». La Dedalus di Moretti, ha infatti prima lanciato un’Opa sulla quotata Noemalife, e poi ha cercato un nuovo partner finanziario e industriale per proiettare il nuovo gruppo che nascerà dalla fusione in una dimensione ancora più internazionale. Per farlo Moretti ha acconsentito di scendere sotto il 50,4% del capitale, cedendo il 10,4%. E nel dettaglio, il fondo francese che in Italia è guidato da Nicolo Saidelli ha rilevato il 14% di Dedalus da Hutton Collins Partners, il 35,59% da Mandarin Capital Partners e il 10,41% dalla Health Holding Cdi Moretti. «La media europea della spesa sanitaria nazionale in Information technology è pari al 3% – ricorda Moretti, che del nuovo gruppo resterà comunque presidente e ad – noi italiani su una spesa nazionale di 140 miliardi, dedichiamo a questo settore l’1,1% del totale, una cifra che tiene conto del software che fa funzionare gli ospedali, ma anche della bolletta telefonica per collegarsi ad Internet. Anche per questo ora che abbiamo consolidato la nostra presenza in Italia, vogliamo rafforzarci all’estero dove già realizziamo un terzo del nostro fatturato e dove vediamo importanti opportunità di crescita». Dal matrimonio tra Dedalus e Noemalife nascerà un gruppo da 170 milioni di ricavi, che è già presente in Francia, Spagna, UK, USA, America Latina, Cina, Middle East e Africa del Nord e del Sud. E questo perché i prodotti di Dedalus-Noemalife non hanno nulla da invidiare a quelli stranieri, anzi hanno il vantaggio di costare di meno. «Non esiste la Oracle o il Sap degli ospedali – precisa Moretti- e quello che c’è in America costa dieci volte in più del software che produciamo noi. Tanto più che investire in Ict è un modo di evitare gli sprechi, e quindi la spesa si ripaga da sola. Immagini la complessità di un ospedale, che è da una parte un albergo speciale, e dall’altra svolge diverse e complesse funzioni mediche dal cup al pronto soccorso agli esami del sangue». Ma Dedalus è anche leader nel software che permette ai medici di famiglia gestire le cartelle cliniche dei loro pazienti. «Ben 22mila dottori, vale a dire il 50% dei medici di famiglia italiani – ricorda Moretti – hanno scelto il nostro software, così come una persona normale sceglie di comprarsi il sistema operativo Office oppure Linux per il suo personal computer. E questo perché da anni investiamo nella ricerca per migliorare i nostri prodotti: negli ultimi 5 anni Dedalus e Noemalife hanno investito 60 milioni in ricerca e sviluppo, mettendo a fattor comune le forze, e una volta integrate le due realtà riusciremo a far fruttare di più anche i nostri investimenti». Dedalus nelle prossime settimane promuoverà contestualmente un’Opa obbligatoria a 7,4 euro sulle azioni e un’offerta volontaria sui warrant di Noemalife (pari a 0,423 euro per ogni warrant). La società viene valutata circa 70 milioni (debiti compresi), mentre il controvalore massimo di entrambe le offerte – che sono finalizzate al delisting – è di 10,13 milioni. «Dopo aver consolidato il mercato italiano – spiega Moretti – ci piacerebbe farci promotori del consolidamento di quello europeo che è ugualmente molto frammentato. Siamo tra i primi tre gruppi del settore in Europa, e abbiamo l’ambizione di continuare a crescere». E in porposito, gli analisti segnalo che le rivali di Dedalus-Noemalife sono l’inglese Emis Health (specializzata sui medici di famiglia), la tedesca Compugroup (che offre i suoi servizi a medici e dentisti) e la francese Cegedim (500 milioni di ricavi di cui solo un terzo dal settore Ict)

Source: repubblica.it/economia/affari-e-finanza/

Ardian acquista il 60% di Dedalus “Ora l’obbiettivo è la Francia”

Moretti: il mercato cinese è ostico puntiamo soprattutto sull’Europa
DEDALUS, s e c o n d o e x p l o i t i n pochi giorni per la creatura fiorentina di Giorgio Moretti, leader nel mercato dei software per la salute. Dopo che il 28 giugno ha acquisito il controllo del competitor quotato NoemaLife spa – operazione che ha quasi raddoppiato i numeri dell’azienda (170 milioni di fatturato e 1.700 dipendenti) -venerdì sera Dedalus Holding ha ceduto il 60% delle sue azioni ad Ardian, società indipendente d’investimento francese, n a t a come spin off di Axa con una dote di 5 miliardi e oggi “titolare” di 55 miliardi di investimenti nel mondo, controllata dai suoi oltre 430 dipendenti e guidata da Dominique Senequier, venerata come guru della finanza.
Essendo Dedalus valutata intorno ai 300 milioni, il controvalore dell’operazione dovrebbe attestarsi tra i 150 e i 200 milioni di euro. A cedere quote, oltre a Moretti che ha venduto il 10,41% ma conserva il 40%, sono stati Hutton Collins partner e Mandarina capital partners, il fondo cinese che il patron fiorentino aveva coinvolto anni fa per spingere sul mercato cinese.
L’ingresso di Ardian segna un cambio di strategia. «Non più espansione in Cina, che si è rivelato un mercato ostico, m a d’ora in poi soprattutto Francia, dove partiamo da un fatturato di appena 25 milioni m a ne vale 10 volte tanto, Europa e Nord America», dice Moretti, che oltre ad essere azionista, presidente e ad diDedalus è presidente dell’azienda dei rifiuti Quadrifoglio.
Sebbene la quota di Moretti in Dedalus scenda sotto la soglia della maggioranza assoluta fino al 40%, secondo il patron l’operazione rafforza il ruolo di Firenze come principale polo italiano nell’information communication technology per la sanità pubblica e privata («Dedalus ha il 25% del mercato nazionale») e radica in Toscana il cervello di questa eccellenza del settore.
«Avevamo molti pretendenti all’acquisto – spiega il numero uno di Dedalus – Non cercavamo però un compratore, m a un partner finanziario che ci rafforzasse, rendesse ancor più competitivi e capaci di ricercae&sviluppo, per proseguire nella strategia di acquisizioni e crescita in un mercato europeo caratterizzato dalle aggregazioni. Con Ardian abbiamo chiuso in due mesi». Moretti e il management, che nell’ultimo lustro hanno spinto Dedalus ad aggregare 40 piccole società del settore e ad operare in 25 Paesi, restano quindi alla guida del gruppo nella nuova fase di crescita sui mercato internazionali. «Ma non trascuriamo la sanità italiana – dice Moretti – che potrebbe risparmiare fino ad un miliardo all’anno se spingesse sull’acceleratore dell’informatizzazione».

Source: repubblica.it

Ardian investe nella sanità, accordo per rilevare il controllo di Dedalus Holding

Il fondo di private equity Ardian ha acquisito il 60% di Dedalus Holding, a cui fa capo la Dedalus spa attiva nel settore del software clinico sanitario in Italia all’estero. Ardian ha rilevato il 14% da Hutton Collins Partners, il 35,59% da Mandarin Capital Partners e il 10,41% da Health Holding Company, controllata dal fondatore Giorgio Moretti, presidente e amministratore delegato di Dedalus, «che manterrà una quota pari a circa il 40% e le sue cariche attuali, garantendo la continuità gestionale» ha reso noto Ardian in un comunicato. Si tratta del sesto investimento in Italia per i fondi attivi nel segmento Midcap della società francese guidata da Dominique Senequier (foto). Dedalus, grazie a un piano di acquisizioni (40 aziende rilevate) e investimenti in Ricerca & Sviluppo,è diventata una realtà internazionale con una posizione primaria nel settore di riferimento. Dedalus, post integrazione con NoemaLife di cui ha recentemente acquisito oltre l’83%, diventerà leader in Italia nel software clinico sanitario e tra i primi a livello europeo, con attività in 25 Paesi. Nel 2016 è previsto un fatturato di 170 milioni.

Source: www.corriere.it

Ardian compra il 60% di Dedalus

Ardian, società di investimenti indipendente, acquisisce il 60% di Dedalus Holding, la cui controllata Dedalus Spa rappresenta un’eccellenza nel software clinico sanitario sia in Italia sia a livello internazionale. Il fondatore Giorgio Moretti, presidente e a.d. di Dedalus, manterrà il 40% e le cariche attuali, garantendo la continuità gestionale.

Source: lastampa.it

Sanità, nuovo Eldorado dei fondi: Ardian compra il 60% di Dedalus, che appena una settimana fa ha lanciato un’Opa su NoemaLife.

l fondo sovrano del Bahrein avrebbe messo nel mirino il gruppo Kos, cliniche mediche e residenze per anziani
La sanità italiana è la mosca bianca dell’alta finanza. Mentre gli investitori fuggono dalla Borsa di Milano, colpa della Brexit e delle traballanti banche, e le operazioni finanziarie sono ridotte al lumicino, ecco che la salute è l’unico settore a sostenere fusioni&acquisizioni. Ecco la mossa di Ardian, fondo di investimento indipendente: si compra il 60% di Dedalus Holding, azienda di software clinico sanitario tra i principali operatori in Italia e all’estero.È l’ultimo tassello di un complicato risiko. Appena una settimana fa la Dedalus medesima si è lanciata in una scalata, con Opa annessa, alla ex matricola di Borsa NoemaLife, società del defunto listino Expandi (confluito nel listino principale e al suo posto creato l’Aim). Dedalus ha rilevato l’83% della bolognese Noemalife dal fondatore Francesco Serra e dalla merchant bank Tip del banchiere Giovanni Tamburi (che però reinveistirà una quota). E a sua volta, dopo soli 7 giorni, Dedalus è stata comprata da Ardian. Il fondo, al suo sesto investimento in Italia, ha li­ quidato le minoranze (un14% in mano ad Hutton Collins Partners, un 35% in mano a Mandarin, tutti fondi) più una piccola quota (pari al 10,41%) dal fondatore Giorgio Moretti (tramite la Health Holding Company). Moretti, presi­ dente e amministratore delegato diDedalus, che manterrà una quota pari a circa il 40% e le sue cariche attuali, garantendo la continuità gestionale. Ma il risiko non è finito: proprio nei giorni scorsi sulla sanità italiana ha messo gli occhi anche il Bahrein. Il fondo sovrano del piccolo stato del Golfo Persico avrebbe messo nel mirino il gruppo Kos, cliniche mediche e residenze per anziani. Quella stessa Kos che sempre Ardian ha venduto, pochi meis fa a Cir, la holding della famiglia De Benedetti guidata da Monica Mondardini, che già ne era azionista, e al fondo misto privato­privato F2i. Il fondo d’Oltralpe Ardian esce da Kos, ma entra in Dedalus­Noemalife. Gli investitori arabi, invece, starebbero trattando l’ingresso in F2i Healthcare: quest’ultima è la scatola societaria che possiede il 37,3% di Kos, men­ tre il restante 62,7% dell’azienda fa capo appunto alla Cir presieduta da Rodolfo De Benedetti. L’ingresso del fondo sovrano nel capitale della società socio sanitaria dovrebbe essere sul tavolo di un consiglio di amministrazione di F2i previsto questa settimana. Il nuovo riassetto avviene dopo quello di circa tre mesi fa, tramite il quale la Cir e F2i Healthcare, società controllata dal secondo fondo F2i, hanno perfezionato l’acquisto dal private equity francese per 292 milioni del 46,7% di Kos. In quell’operazione F2i Healthcare aveva acquistato da Ardian una quota di Kos per 240 milioni, mentre Cir aveva rilevato la parte restante per 52 milioni. Già tre mesi fa era stato indicato che c’erano trattative avanzate per l’ingresso di un fondo sovrano in F2i Heathcare, ma non se ne conosceva l’identità.

Source: ilsole24ore.com

Serra: «Noemalife a Dedalus, tempo di aggregazioni»

Il fondatore esce, ma non esclude un ritorno da imprenditore. Maggioli aveva provato a comprarla
Tre ragioni, una anagrafica, una di sistema e una di convenienza, hanno spinto i soci di Noemalife a vendere le proprie quote alla fiorentina Dedalus, facendo nascere un colosso tutto italiano del software clinico (170 milioni di fatturato l’obiettivo per questo 2016). È lo stesso Francesco Serra, presidente e ad diNoemalife, a confermarlo: «Ho una certa età, 71 anni, e questo è sicuramente uno dei motivi, ma non il solo – riconosce – per l’informatica sanitaria questo è un momento di aggregazioni, magari in Italia non ce ne accorgiamo, ma nel resto d’Europa è così. Quindi è stato importante presentarsi preparati di fronte a questa sfida». Dedalus ha acquisito il 100% di Ghenos S.r.l., riconducibile al fondatore Francesco Serra e detentrice del 57,3% di Noemalife, del 14,94% delle azioni Noemalife detenute da Tamburi Investment Partners e dell’11,1% delle azioni possedute da Maggioli spa. L’operazione comporterà un’offerta pubblica d’acquisto (Opa)su 1.339.472 azioni ordinarie di Noemalife a 7,40 euro l’una. L’opa dovrebbe iniziare ad agosto e proseguire anche ai primi di settembre. Parallelamente verrà lanciata anche un’offerta volontaria sui Warrant del gruppo bolognese a 0,423 euro l’uno: entrambe le Offerte, il cui controvalore massimo totale è pari a 10.135.508,68 euro, sono finalizzate al delisting. Noemalife manterrà il nome. Il risultato di questo acquisto porterà Dedalus a diventare operatore leader del settore nella Penisola e ne rafforzerà la presenza oltreconfine. Noemalife è infatti presente in Germania, Francia e Regno Unito, dove si stanno perfezionando progetti sulla prescrizione elettronica e la diagnostica con Siemens. È della scorsa settimana la notizia della firma di un contratto da oltre 6 milioni di euro con UniLabs, per l’avviamento e la gestione completa del sistema software di Anatomia Patologica dei laboratori UniLabs di 7 Paesi europei: Regno Unito, Svezia, Francia, Svizzera, Spagna, Portogallo e Norvegia. Noemalife opera pure in Marocco e Algeria, mentre Dedalus tocca l’Europa con Spagna, Romania, Bosnia, e Regno Unito e l’Africa con Arabia Saudita, Egitto, Tanzania e Tunisia. «Di certo non verranno ridotti gli investimenti, anzi vorremmo ottimizzare quelli in ricerca e sviluppo, oggi pari oltre il 10% del fatturato – continua Serra – l’acquisizione di Noemalife prelude a nuove operazioni soprattutto per rafforzarsi in Europa e fare sinergie sui costi e sui ricavi». Il gruppo di Francesco Serra ha chiuso il 2015 con 72 milioni di ricavi, in crescita del 6% rispetto al 2014 e destinati al +10% per quest’anno. «Per ora mi godo il riposo – ha detto il presidente – ma tornerò a fare qualcosa, non lo escludo, anche se non in concorrenza con Noemalife». A comprare il gruppo di Serra ci aveva provato durante lo scorso semestre Maggioli spa, ma l’offerta per azione proposta dal gruppo riminese non si era rivelata concorrenziale con quella proposta da Dedalus. Maggioli – azienda editoriale e di software gestionali condotta dall’attuale presidente di Confindustria Romagna, Paolo Maggioli – dal canto suo continuerà a crescere: ha appena definito l’accordo per acquisire una piccola società nelle Canarie e a giugno ha comprato il ramo d’azienda dell’imolese Cassetta Solution Service srl (www.cassetta.it), società di software e di servizi per l’automazione dei processi delle imprese; la startup Cercaclienti.it per 500.000 euro; e l’abruzzese Tinn srl produttrice di soluzioni software per enti locali.

Source: corriere.it/economia/aziende

Ardian conquista Dedalus

ALLA SOCIETÀ UNA QUOTA DEL 60% DELL’AZIENDA DI SOFTWARE
La società di private equity Ardian ha acquisito il 60% di Dedalus holding, la cui controllata Dedalus è attiva nel software clinico sanitario sia in Italia sia a livello internazionale. Nel dettaglio, Ardian acquisirà il 14% della Società da Hutton Collins Partners, il 35,59% da Mandarin Capital Partners e il 10,41% da Health Holding Company, controllata dal fondatore Giorgio Moretti, presidente e ad di Dedalus, che manterrà il 40% e le cariche attuali, garantendo così la continuità gestionale. L’operazione rappresenta per Ardian il sesto investimento in Italia dei fondi attivi nel segmento mid cap. Dedalus, dopo l’integrazione con NoemaLife(di cui di recente ha acquisito l’83% con lancio di opa) diventerà leader in Italia nel software clinico sanitario e tra i primi player a livello europeo, con attività in 25 Paesi. Il gruppo stima di chiudere il 2016 con un fatturato di 170 milioni.

Source: milanofinanza.it

Ardian acquisisce il sessanta per cento di Dedalus

Ardian, società di investimenti indipendente, annuncia di aver firmato l’acquisizione di circa il 60% di Dedalus Holding, la cui controllata Dedalus Spa rappresenta un’eccellenza nel software clinico sanitario. Ardian acquisirà il 14% della Società da Hutton Collins Partners, il 35,59% da Mandarin Capital Partners e il 10,41% da Health Holding Company Srl controllata dal fondatore Giorgio Moretti.

Source: lanazione.it

Il labirinto di Dedalus: «L’affare di NoemaLife per scalare l’Europa»

Un gruppo sempre in movimento, lanciato alla conquista del mercato europeo. È Dedalus, leader nel software clinico sanitario, che negli ultimi cinque anni ha aggregato oltre 40 aziende nel mondo. Nell’ultimo mese il gruppo è stato protagonista di due operazioni: pochi giorni fa Ardian, fondo di investimenti francese, ha acquisito il 60% di Dedalus holding, mentre a fine giugno Dedalus ha comprato oltre l’83% di NoemaLife, società bolognese quotata alla Borsa Italiana e leader europeo nel mercato dell’informatica clinica ospedaliera. Presidente e amministratore delegato di Dedalus resta Giorgio Moretti, che mantiene della società il 40%.

Moretti, partiamo da Ardian. Come mai questa operazione?
«Abbiamo sostituito i due fondi di investimento presenti nella società con un grande fondo europeo, più adeguato per dimensione e posizionamento a sostenerci su tutti i mercati internazionali. Nel breve periodo vogliamo ampliarci sul mercato francese e Ardian è un fondo francese, che ha acquisito il 14% della società dall’inglese Hutton Collins Partners, il 35,59% dal sino-italiano Mandarin Capital Partners e il 10,41% dalla mia società Health Holding Company».

Quali saranno i vantaggi?
«Il settore dell’Ict in ambito clinico sanitario nei prossimi anni si muoverà inesorabilmente in direzione di un importante processo di consolidamento globale, certamente europeo. Gli investimenti in ricerca e sviluppo per rimanere competitivi ed i nuovi modelli di business, che prevedono anche rilevanti investimenti iniziali, necessitano di grandi risorse finanziarie, di una grande base di clientela ed una forte presenza internazionale. Dopo un’attenta valutazione di possibili partner che hanno dimostrato interesse per il nostro piano, abbiamo ritenuto Ardian il più adatto per supportarci ad affrontare le sfide su scala globale».

Perché avete deciso di acquisire l’83% di NoemaLife?
«È un’operazione chiara, sia sul piano aziendale che di sistema. Dedalus e NoemaLife sono due aziende che per anni hanno operato sugli stessi mercati in Italia e su diversi all’estero, dove sono complementari. Nel mercato italiano siamo stati concorrenti ma con una competizione molto leale. Alla fine, però, offrivamo al mercato più o meno le stesse soluzioni, ognuno nei suoi laboratori ».

Un’aggregazione per crescere e fare investimenti?
«Invece che investire entrambi 100 euro sullo stesso prodotto, se ne investiranno 150 in due e quello che risparmiamo possiamo investirlo in altri prodotti. Così facendo saremo più competitivi. Sia Dedalus che NoemaLife hanno d’altra parte la stessa missione: investire in nuovi prodotti e processi».

I prossimi passi del gruppo?
«Nel mercato italiano abbiamo fatto aggregazione e ora, insieme a Noemalife, siamo il primo operatore in Italia nel settore dei software clinico- sanitari. Quel che è accaduto nel nostro Paese, ne ha bisogno adesso l’Europa, dove il mercato è molto frammentato. Al’estero dobbiamo fare sinergia, creare un’offerta più completa e competitiva e questo è il piano di breve e medio periodo».

Da quale mercato partirete?
«NoemaLife ha comprato tempo fa una società, Medasys, che è leader in Francia ma ha una dimensione troppo piccola. Da lì partiremo. Non solo Europa, però. Continueremo lo sviluppo nei paesi latino americani e ci vogliamo sviluppare sul mercato Usa, dove la competizione è molto dura. Siamo già presenti in Arabia Saudita, in Nord Africa e anche in Cina, dove abbiamo situazioni strabilianti, anche se è un mercato difficile: alleanze con China Telecom e Huawei e intere città da milioni di abitanti che sono informatizzate con i nostri sistemi».

Moretti: Dai software alla gestione dei rifiuti
Giorgio Moretti, classe 1961, prima di laurearsi in medicina inizia a occuparsi di informatica. Nel 1982 fonda Quasar, società specializzata nell’informatica per la medicina e per la finanza, l’anno dopo è promotore dello sviluppo del primo prodotto software in Italia per l’informatizzazione del medico di famiglia, Olimedi. Dal 1985 inizia ad occuparsi dello sviluppo di software a supporto dei mercati finanziari. Dal 1991 costituisce una joint venture con Datamat, azienda operante nel settore Ict per la difesa e l’aerospazio, delle banche e finanza. Dal 1999 al 2005 Moretti è consigliere di Datamat e dal 2003 assume la carica di ad di Dedalus, azienda operante nel settore della sanità controllata da Datamat. Al termine del 2005, a seguito della cessione di Datamat a Finmeccanica, è promotore del management buy out di Dedalus, azienda di cui è oggi azionista di maggioranza relativa, presidente e ad. Dal gennaio 2009 è azionista e presidente di Eneco, nel settore delle energie rinnovabili. Nel luglio 2009 è presidente della Quadrifoglio, municipalizzata per la gestione dell’igiene ambientale a Firenze. È anche presidente di, Q-Thermo, società di Quadrifoglio e Hera, che realizzerà il,termovalorizzatore di Firenze.

Source: QN

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