Completata la digitalizzazione del sistema sanitario cinese

Sanità: azienda fiorentina digitalizza ospedali in Cina

Ottocento poliambulatori e nove ospedali della municipalità cinese di Daqing, un territorio con oltre 3 milioni e mezzo di abitanti a nord est della Cina, sono collegati in rete e informatizzati grazie alla soluzione digitale realizzata dal Gruppo Dedalus, azienda specializzata nella produzione di software di organizzazione sanitaria con sede a Firenze. Il progetto, avviato nel 2012, ha un valore di 6 milioni di euro. Nei giorni scorsi il progetto di ‘Dedalus’ ha ottenuto il collaudo tecnico definitivo da parte delle autorità cinesi, diventando completamente operativo con un flusso di 20 milioni di documenti all’anno che saliranno a 100 milioni dal 2016. Si tratta dell’unico sistema informatico di interoperabilità di origine occidentale presente in Cina.

Source: ansa.it

Il gruppo Dedalus completa la digitalizzazione del sistema sanitario Cinese nella provincia di Daqing

Gli ottocento poliambulatori e i nove ospedali della municipalità cinese di Daqing, un territorio con oltre 3 milioni e mezzo di abitanti a nord est della Cina, da oggi sono collegati in rete e informatizzati grazie alla soluzione digitale realizzata dal Gruppo Dedalus, una delle più importanti aziende italiane nella produzione di software ed organizzazione sanitaria con sede a Firenze.
Un’innovazione adeguata agli standard internazionali e funzionale alle richieste dalla Riforma Sanitaria Cinese iniziata nel 2009 e ancora in atto, che prevede la progressiva informatizzazione delle strutture sanitarie per migliorare i servizi e ridurre gli sprechi.
Il progetto di Dedalus, basato sulla sua piattaforma di interoperabilità X1V1, un software di altissima tecnologia in grado di far comunicare tra loro sistemi anche diversi, nei giorni scorsi ha ottenuto il collaudo tecnico definitivo da parte delle autorità cinesi diventando completamente operativo con un flusso di 20 milioni di documenti all’anno che saliranno a 100 milioni dal 2016. Questo grazie all’inserimento di nuove strutture (2 ospedali entro la fine del 2015 e altri 7 nel 2016), e alle alte performance del sistema.
Il progetto, iniziato nel 2012 dal valore di oltre 6 milioni di euro, ha visto l’installazione dei sistemi informatici nelle strutture sanitarie che ne erano sprovviste e l’adeguamento di quelli esistenti in modo di permettere la loro interazione (scambi documentali, messaggistica, tracciabilità) grazie al sistema centrale X1V1.
Tra i servizi digitali di sono l’anagrafe unica centralizzata per tutti i cittadini a cui è stata distribuita la tessera sanitaria univoca, la condivisione in tempo reale di tutti i dati clinici e sanitari, la creazione di portali web per medici e infermieri e un portale pubblico che permette ai cittadini l’accesso da casa ai referti, informazioni cliniche, pagamenti, campagne d’informazione.
E ancora, il sistema automatico di gestione degli esami specialistici per eliminare le code, snellire le prenotazioni, valutazioni di tipo epidemiologico e controllo delle vaccinazioni, l’analisi dei consumi (in particolare medicinali), e il monitoraggio delle malattie croniche.
“Il nostro sistema di interoperabilità – ha spiegato Michaela Mauri International project manager di Dedalus – è attualmente l’unico di origine occidentale collaudato e operativo in Cina. Sono circa 10 i progetti in corso di questo tipo presenti nella sanità cinese, tutti opera di competitor locali ma alcuni non ancora collaudati. Per questo motivo aver ottenuto questo risultato in un mercato esigente e complesso come quello cinese per noi rappresenta motivo di grande soddisfazione”.

Source: aise.info

Completata la digitalizzazione del sistema sanitario cinese

Gli ottocento poliambulatori e i nove ospedali della municipalità cinese di Daqing, un territorio con oltre 3 milioni e mezzo di abitanti a nord est della Cina, da oggi sono collegati in rete e informatizzati grazie alla soluzione digitale realizzata dal Gruppo Dedalus, una delle più importanti aziende italiane nella produzione di software ed organizzazione sanitaria con sede a Firenze. Un’innovazione adeguata agli standard internazionali e funzionale alle richieste dalla Riforma Sanitaria Cinese iniziata nel 2009 e ancora in atto, che prevede la progressiva informatizzazione delle strutture sanitarie per migliorare i servizi e ridurre gli sprechi. Il progetto di Dedalus, basato sulla sua piattaforma di interoperabilità X1V1, un software di altissima tecnologia in grado di far comunicare tra loro sistemi anche diversi, nei giorni scorsi ha ottenuto il collaudo tecnico definitivo da parte delle autorità cinesi diventando completamente operativo con un flusso di 20 milioni di documenti all’anno che saliranno a 100 milioni dal 2016. Questo grazie all’inserimento di nuove strutture (2 ospedali entro la fine del 2015 e altri 7 nel 2016), e alle alte performance del sistema. Il progetto, iniziato nel 2012 dal valore di oltre 6 milioni di euro, ha visto l’installazione dei sistemi informatici nelle strutture sanitarie che ne erano sprovviste e l’adeguamento di quelli esistenti in modo di permettere la loro interazione (scambi documentali, messaggistica, tracciabilità) grazie al sistema centrale X1V1. Tra i servizi digitali ci sono l’anagrafe unica centralizzata per tutti i cittadini a cui è stata distribuita la tessera sanitaria univoca, la condivisione in tempo reale di tutti i dati clinici e sanitari, la creazione di portali web per medici e infermieri e un portale pubblico che permette ai cittadini l’accesso da casa ai referti, informazioni cliniche, pagamenti, campagne d’informazione. E ancora il sistema automatico di gestione degli esami specialistici per eliminare le code, snellire le prenotazioni, valutazioni di tipo epidemiologico e controllo delle vaccinazioni, l’analisi dei consumi (in particolare medicinali), e il monitoraggio delle malattie croniche. “Il nostro sistema di interoperabilità – ha spiegato Michaela Mauri International project manager di Dedalus – è attualmente l’unico di origine occidentale collaudato e operativo in Cina. Sono circa 10 i progetti in corso di questo tipo presenti nella sanità cinese, tutti opera di competitor locali ma alcuni non ancora collaudati. Per questo motivo aver ottenuto questo risultato in un mercato esigente e complesso come quello cinese per noi rappresenta motivo di grande soddisfazione”.

Source: agenparl.com

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