Ascolto e Valore: il percorso verso un ambiente inclusivo
Intervista a Chiara Valdata

Un ambiente di lavoro realmente inclusivo è quello in cui ogni persona si sente ascoltata, rispettata e valorizzata, indipendentemente dal genere. Dedalus lavora costantemente per creare una cultura aziendale basata sull’ascolto, sul dialogo e sul riconoscimento del valore di ciascun dipendente.
In questa quarta pillola, Chiara Valdata, HR Director di Dedalus Italia, ci spiega come l’azienda promuove iniziative e pratiche volte a garantire un ambiente di lavoro equo e inclusivo, in cui tutti possano esprimere il proprio potenziale al meglio.
In che modo Dedalus promuove un ambiente di lavoro inclusivo per garantire che ogni dipendente, indipendentemente dal genere, si senta ascoltato e valorizzato?
Partiamo prima di tutto dal dare importanza alla performance in relazione all’inclusione. Questo aspetto non solo viene discusso, ma è anche parte integrante del Performance Management. Ogni anno, durante la valutazione con il manager, non parliamo soltanto dei risultati raggiunti, ma anche di come vengono ottenuti tali risultati, analizzando i comportamenti che sono stati messi in atto. Ad esempio, se ho raggiunto obiettivi di vendita, ma l’ho fatto senza collaborare con i miei colleghi, agendo in modo autonomo e creando conflitti, questo non è un comportamento inclusivo. Pertanto, diventa fondamentale che la valutazione della performance tenga conto anche di questi aspetti. È essenziale che i comportamenti vengano osservati nel corso dell’anno, e non solo alla fine. Come manager, devo monitorare le interazioni del mio collaboratore in ogni fase di un progetto, valutando non solo il rispetto delle scadenze, ma anche il modo in cui ha collaborato con il team.
Inoltre, abbiamo recentemente introdotto il concetto di “porte aperte”. Penso all’iniziativa “Ask to Vincenzo”, un nuovo canale disponibile nel nostro intranet, pensato come strumento di interlocuzione diretta con il nostro General Manager Italia con l’obiettivo di raccogliere idee, domande e suggerimenti. C’è una forte volontà di essere trasparenti e di avvicinarci alle persone, creando un ambiente di lavoro che favorisca il dialogo e il coinvolgimento.
Vorrei menzionare un’altra iniziativa attivata lo scorso anno: la nostra adesione al network Valore D. Questa associazione, una delle prime nel suo genere, è nata con l’obiettivo di ridurre il gender gap, ma oggi ha ampliato il proprio raggio d’azione per affrontare a 360 gradi tutte le forme di diversità, inclusi orientamenti sessuali e altre differenze.
L’obiettivo è fornire alle persone l’opportunità di entrare a far parte di un network e partecipare a percorsi di formazione. Questi programmi rappresentano un arricchimento culturale e aiutano a sviluppare un mindset aperto, in grado di dare il giusto peso a queste tematiche.
Ritengo che una delle principali sfide sia proprio la mancanza di conoscenza: più non si conosce, maggiore è il rischio di cadere in atteggiamenti non inclusivi. Al contrario, più si conosce, più si comprendono le modalità per evitare questi gap e gli errori associati. Pertanto, esporre le persone a percorsi formativi, seminari e webinar è fondamentale per promuovere comportamenti inclusivi e consapevoli.
Il nostro obiettivo è fare squadra e portare i membri dell’organizzazione al di fuori della routine lavorativa quotidiana, unendo le forze per raggiungere un obiettivo comune di natura sociale.
Per questo motivo, abbiamo voluto partecipare ad attività di volontariato, ognuno con caratteristiche specifiche, insieme ad altre associazioni: uno dedicato alla sostenibilità ambientale, uno al recupero alimentare e l’ultimo alla raccolta di farmaci per bambini. Abbiamo scelto di differenziare queste iniziative per colpire il cuore delle persone, tenendo conto delle diverse sensibilità individuali. Questa varietà ha lo scopo di avvicinare i dipendenti a un mondo di responsabilità sociale, in cui l’impresa gioca un ruolo fondamentale.

Chiara Valdata
HR Director di Dedalus Italia